Ricerca vecchia discussione

Vari politici che raccomandavano

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. labicana
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (luca_1966 @ 18/7/2011, 13:53) 

    leggendo l'approfondimento.....il berluschino , quello che dovrebbero sposare le precarie, ha fatto saltare anche una trasmissione per non danneggiare poste.....e voi volrvate chiamare il gabibbo!

    Salta Matrix. Mentana: non è censura politica

    Puntata rimandata per colpa dello sforamento di Paperissima Sprint. Ma in scaletta c'era un servizio sui raccomandati alle Poste

    Enrico Mentana nello studio di Matrix (Lapresse)

    ROMA -Manca un quarto d’ora alle dieci di sera. Dopo un’ora e mezza dovrebbe andare in onda in diretta la terza puntata di Matrix, il nuovo programma di Enrico Mentana che da Canale 5 lancia la sfida della seconda serata a Bruno Vespa. E’ ormai chiaro che la trasmissione comincerà in ritardo, un ritardo pesante, quasi un’ora. Colpa di Paperissima sprint, la trasmissione satirica di Antonio Ricci in onda subito dopo il Tg e che ieri sera ha sforato di oltre quaranta minuti sull’orario previsto.
    Mentana chiama al telefono Piersilvio Berlusconi e «in perfetta sintonia con i vertici aziendali» - come afferma un comunicato diffuso da Mediaset nella notte e come ripete lui stesso al telefono - viene presa la decisione di annullare la trasmissione. Circola anche un’altra voce, però. Matrix si sarebbe dovuto occupare di raccomandazioni, prendendo spunto da un servizio pubblicato ieri dall’ Espresso. Un lungo articolo costruito a partire da una banca dati elettronica delle Poste italiane che conteneva oltre 3 mila segnalazioni fatte all’azienda da politici, sia della maggioranza che dell’opposizione, che chiedevano assunzioni, promozioni e trasferimenti. Matrix avrebbe dovuto far vedere in un servizio proprio quel data base , pieno di nomi, cognomi e numeri di telefono. Un argomento scomodo che avrebbe portato alcuni politici citati nell’articolo a premere per far saltare il programma. Mentana smentisce in modo netto: «Non c’è stata alcuna pressione di questo tipo. Tanto è vero che i servizi sulle poste erano stati lanciati nel corso del Tg 5 della sera e che noi rifaremo la stessa trasmissione mercoledì prossimo».

    Mentana smentisce che l’episodio abbia fatto volare parole grosse, provocando una polemica accesa con i responsabili della rete. Ma è chiaro che quanto successo non gli è andato giù: «Bisogna aver rispetto per i telespettatori - dice -. Non è possibile leggere sul giornale che una trasmissione parte alle 11 di sera e poi aspettare un’ora perché c’è ancora il film con Sean Connery. Sono cose che possono succedere, ed è meglio che siano successe ora piuttosto che la settimana prossima. Ci facciamo sopra una bella risata ma è chiaro che d’ora in avanti non deve accadere più».

    Un avvertimento che suona chiaro in vista della prossima settimana, quando Matrix non correrà più da solo come programma di approfondimento della seconda serata, ma se la dovrà vedere con Porta a Porta di Raiuno. Il timore è proprio questo: a differenza di quanto avveniva in passato, il programma di Bruno Vespa andrà in onda sempre in diretta. Non solo: proprio per contrastare la concorrenza di Matrix, l’inizio è stato anticipato di un quarto d’ora, dalle 11 e un quarto di sera alle undici. Una manciata di minuti prima di Mentana, ma a quell’ora può bastare poco per rubare spettatori e audience in quella che si annuncia come la battaglia più accesa di tutta la stagione televisiva. Se Matrix dovesse partire sempre in ritardo perché i programmi che lo precedano durano più del previsto, la competizione per Mentana sarebbe ad handicap.





    Lorenzo Salvia

    10 settembre 2005




    http://espresso.repubblica.it/dettaglio/po...ritario/2006627


    prioritario
    di Riccardo Bocca
    Ministri. Parlamentari. Sindacalisti. Persino cardinali. Dai documenti riservati delle Poste ecco la mappa delle raccomandazioni
    (16 settembre 2005)
    Una lettera ha un tono burocratico, ma il contenuto è confidenziale. La prepara il 21 aprile 2004 un'impiegata di Poste Italiane per l'amministratore delegato Massimo Sarmi. Con un'intestazione chiara: "Egregio signor onorevole Gianfranco Fini, vicepresidente del Consiglio dei ministri". Il leader di An si è interessato nel novembre 2003 alla "valorizzazione" dell'ingegner P. T., e ora riceve notizie: "Le comunico", si legge, "che nell'ambito del consolidamento della struttura organizzativa di appartenenza, all'interessato è stata di recente assegnata la responsabilità di un ruolo di maggiore ampiezza manageriale, in coerenza col profilo professionale e esperienziale posseduto". Ovviamente in sintonia "con quanto dallo stesso auspicato".

    Questo e molto altro emerge da un documento titolato esplicitamente "Casi in evidenza delicata". Dentro, migliaia di pagine, nomi, date, numeri di telefono. La cronaca quotidiana di uno scandalo delle raccomandazioni che coinvolge tutti: vertici delle Poste e politici di prima fila, sindacati e agenzie interinali. Una montagna di segnalazioni gestita per anni con l'aiuto della Direzione centrale delle risorse umane. Candidature turbo che sono state vagliate dal gruppo Poste e spesso premiate con assunzioni, promozioni, lavori a tempo determinato o trasferimenti desiderati. Il tutto avvalendosi delle strutture interne di selezione, le quali di volta in volta hanno svolto colloqui e fornito indicazioni ai capi. In altre parole: la mappa del privilegio di cui si è spesso favoleggiato, e che trova conferma in database e file con messaggi di posta elettronica e bozze di lettere, indirizzari e minuziosi riepiloghi.

    Elenchi nei quali compaiono, tra i raccomandanti, volti illustri della politica italiana: soprattutto di centro-destra, ma non solo. Dal ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi ai suoi predecessori Maurizio Gasparri e Salvatore Cardinale. Dal vicepremier Giulio Tremonti al segretario dell'Udeur Clemente Mastella. Dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi al segretario del Udc Marco Follini. Dal senatore della Margherita Michele Lauria, ex sottosegretario alle Comunicazioni, al ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia (Forza Italia). Continuando con celebri sindacalisti, dirigenti interni e persino cardinali.



    Tutti catalogati nei computer di Poste Italiane nel tentativo di ordinare le infinite richieste. Una fiumana di schede in cui si trovano anche quelli indicati come "casi umani" e normali procedure di assunzione. Non sempre, va sottolineato, i casi in evidenza sfociano in un posto di lavoro: molte volte i selezionatori bocciano l'aspirante dipendente, oltre al suo sponsor, e la cosa finisce lì. Ma l'altra faccia della medaglia, quella della corsia preferenziale, prevale. Su 3 mila 203 casi analizzati da "L'espresso", 841 sono indicati con esito positivo, 86 in stand by, 613 con esito negativo e 1.663 non hanno precisazioni. Quanto basta per aprire un nuovo, imbarazzante capitolo nel dibattito su politica, affari e questione morale.

    Esplosiva, in questo senso, è una nota riservata del primo marzo 2005, un mese prima delle delicatissime elezioni regionali. Chi scrive è la Direzione centrale risorse umane, la quale informa l'amministratore delegato Massimo Sarmi riguardo all'attivazione di nuovi contratti di lavoro a tempo determinato nella provincia di Roma. "Coerentemente con specifici fabbisogni espressi dalla Divisione rete territoriale per far fronte a criticità connesse alla "gestione code"", si legge, "e nel quadro delle esigenze più volte poste dalla medesima in termini di fabbisogni su specifici uffici postali di Roma, è stata autorizzata l'attivazione di una fornitura di 100 lavoratori somministrati per attività di sportello per il periodo 1 marzo-30 giugno 2005". Onde evitare eccessive concentrazioni su singole società, continua il documento, "il contingente autorizzato è stato ripartito tra le seguenti agenzie per il lavoro, secondo le quantità rispettivamente indicate: Adecco 31, Select 20, E-work 20, Manpower 14, Metis 15".© Riproduzione riservata
    --------------------------------------------------------------------------------



    pagina 1 di 5
    Pagina precedente


    e il vizio continua....sempre dell'espresso

    raccomandate
    di Marco Lillo e Claudio Pappaianni
    Conoscenti da assumere: un vizio che resiste. Gli elenchi di nomi mandati a Sarmi anche dopo lo scandalo. Con un aggiornamento ogni 10 giorni dall'ufficio del ministro Landolfi
    (20 marzo 2008)
    L'elenco non è accompagnato da nessuna lettera. La raccomandazione di destra è asciutta e fredda come una colonna del Foro Italico. Niente fronzoli, solo nomi suddivisi in tre categorie: i dipendenti trimestrali di società interinali che non saranno confermati; i nuovi entranti che li sostituiranno e infine i sopravvissuti, quelli che si sono comportati bene e resteranno a lavorare per Poste. Fa un po' tristezza leggere il destino di questi ragazzi segnato su un foglio excel. Chi finisce nella casella sbagliata è out. Come Elisabetta, Bianca, Carlo e altri 20 ragazzi. Probabilmente non si sono dati abbastanza da fare in vista delle elezioni del 2006. Così, nonostante il cognome partenopeo e la spintarella per la prima selezione, vanno a casa. Al loro posto entrano Fabrizio, Vincenzo, Salvatore e altri 27.

    Truffa al computer L'elenco che risale al 2006, ma probabilmente somiglia ad altri che circolano in questi giorni, non è stato preparato nell'ufficio del personale di Poste, ma nel computer di Cosimo Chianese, già segretario particolare dell'ex ministro, Mario Landolfi, di An. Chianese, che è finito ai domiciliari con l'accusa di associazione a delinquere e truffa e che è indagato anche per corruzione elettorale, determinava i destini degli aspiranti postini premiando i più bravi. Ovviamente non a portare le lettere, ma i voti. "E' sempre la stessa storia, che va avanti da decenni", commenta Gianluca Daniele segretario generale della Flc-Cgil Campania, "si assumono lavoratori a tempo determinato, si creano false aspettative e nuovo precariato, e le vertenze aperte non sempre poi approdano a un'assunzione. Continua a esserci un forte impatto clientelare nelle Poste, specie in Campania. Ci sono politici, soprattutto vicini al centrodestra, che sfruttano la drammatica situazione occupazionale di queste zone per creare attese nei giovani e trarne ritorno elettorale".

    La lista stilata dal segretario dell'allora ministro Landolfi era diretta a una sua collaboratrice che doveva inoltrarla ai vertici di Poste e ha un sapore amaro per i lettori de 'L'espresso', perché segue di quattro anni lo scandalo sollevato dal nostro giornale con una copertina dal titolo eloquente: 'Posto prioritario'. L'inchiesta aveva svelato l'archivio segreto di Poste con oltre 3 mila raccomandazioni con tanto di nome dello sponsor e l'esito (spesso positivo) della segnalazione. Allora l'amministratore delegato delle Poste, Massimo Sarmi, si difese così: "E' una situazione imbarazzante, ma ora che è diventata pubblica sarà utile per riflettere sul Paese e le sue antiche consuetudini".

    Il vizio di Landolfi Mario Landolfi figurava già allora tra i raccomandanti e Sarmi, a precisa domanda de 'L'espresso' sulla sua gestione, rispondeva: "Le assicuro che ogni dieci richieste di tre anni fa, oggi ne arriva una". Sette mesi dopo quell'intervista, il segretario di Landolfi parla al telefono con il fratello e i carabinieri registrano: "Mario ha consegnato l'elenco su carta non intestata al presidente". La Procura ritiene "impossibile acquisire elementi dai quali desumere il ruolo di mandante delle promesse elettorali del Landolfi. Questa", sempre per la Procura di Santa Maria, "è certamente una vicenda che riveste i caratteri del malcostume politico, ma non c'è la prova che vi sia stata una attività illecita".

    Robin Hood a Mondragone Il protagonista dell'inchiesta penale è certamente Cosimo Chianese, una sorta di Robin Hood di Mondragone che, secondo i pm, rubava allo Stato per dare alla sua famiglia. Il comportamento al telefono è sintomatico. Chiamava i cellulari dei familiari dal fisso del ministero e lasciava la cornetta alzata per ore, dopo avere opportunamente attivato l'opzione 'autoricarica'. In pochi mesi ha totalizzato 63 ore di ricarica a sbafo. La sua filosofia è scolpita nelle intercettazioni dal fratello Raffaele: "Ci devono illuminare solo il lavoro e i cazzi nostri, tutto il resto è accessorio". Anche il rispetto del merito. Gli elenchi che 'L'espresso' ha visionato sono stati trovati dai carabinieri di Mondragone in un'indagine che riguardava le truffe del clan familiare nella formazione: cercavano prove di corsi fasulli e invece hanno scoperto posti veri. Il 19 gennaio 2006, a 80 giorni dal voto, Chianese dal suo computer invia due messaggi senza testo. Nel primo, delle ore 12,04, c'è allegato il file 'Cosimo.xls' con i nomi delle persone da mandare a casa (23) e quelli da 'inserire ex novo': 12 con 'priorità alta', altri 17 con 'priorità bassa'. Per ognuno c'è luogo e data di nascita: il più giovane, Salvatore, ha 18 anni; la più anziana, Donatella, 41.
    © Riproduzione riservata
    --------------------------------------------------------------------------------






    http://espresso.repubblica.it/dettaglio/po...mandate/2006654
     
    .
7 replies since 18/7/2011, 10:30   170 views
  Share  
.